Gara scommesse, Consiglio di Stato “blocca” il bando.
Gara scommesse, Consiglio di Stato “blocca” il bando. “Mancata considerazione problemi di distanze e assenza di criterio distributivo dei nuovi negozi”.
Il rapporto tra i punti vendita di gioco, la distribuzione degli stessi sul territorio e le distanze dalle aree sensibili sono problematiche che “non sembra siano state prese in adeguata considerazione nei documenti di gara”.
E’ quanto viene sottolineato nel parere inviato dal Consiglio di Stato al Mef riguardo il bando di gara delle scommesse.
Nel testo si sottolinea: “la tendenza degli enti locali a introdurre in via amministrativa limiti di concentrazione e limiti distanziali da aree sensibili.
Tali problematiche non sembra siano state prese in adeguata considerazione nei documenti di gara”.
Per tali motivi il Consiglio di Stato rileva che: “Non si comprende come i 10.000 “diritti” (negozi) e i 4.000 “diritti” (punti gioco) previsti nella procedura di gara debbano “atterrare” sul territorio: come, in sostanza, la rete o le reti territoriali di questi punti di vendita debbano obbedire a un qualche criterio distributivo” per evitare “eccessive concentrazioni in alcune aree e condizioni di assenza di servizio in altre.
Manca nei documenti trasmessi, ogni indicazione, sia pure di massima, che possa orientare circa la distribuzione dei punti di vendita e la progettazione della rete territoriale non costituisce oggetto dell’offerta tecnica ed è rinviata alla fase successiva all’aggiudicazione”.
Oltre a non chiarire le “caratteristiche tecniche dei punti vendita” il Consiglio di Stato nel parere inviato al Mef evidenzia come: “non è previsto alcun obbligo dei candidati di fornire in sede di gara un qualche elenco della rete di vendita territoriale”.
Nel suo parere inviato al Mef il Consiglio di Stato evidenzia anche dubbi sull’obbligo dei concessionari di attivare solo il 30% dei diritti acquisiti.
Questo obbligo derivava dalla considerazione che i concessionari potessero avere difficoltà nell’aprire i punti di gioco viste le varie leggi regionali.
Il Consiglio di Stato fa notare come questo provvedimento: “pone evidenti perplessità riguardo al criterio di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa”.
Insomma una tutela sociale ed economica che: “deve essere presa in considerazione, insieme a quello del progressivo contenimento del numero di punti di vendita in funzione “anti-ludopatia” per assicurare volumi adeguati di introiti per l’erario”. lp/AGIMEG
link al testo integrale del consiglio di stato:
https://www.jamma.tv/wp-content/uploads/2019/04/Consiglio-di-Stato-su-bando-scommesse.pdf
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